In questo articolo raccontiamo la visione e il lavoro dell’architetto Antonio D’Agostino, rivelando la sua filosofia, i metodi e i progetti che intrecciano creatività contemporanea e tutela del patrimonio.
Sono cresciuto in Puglia, dove le case non sono semplici edifici: sono parte della terra.
Le pietre raccontano storie, la luce disegna le stanze, il tempo insegna a rispettare ciò che è autentico.
Mi sono laureato in Abruzzo, portando con me questa sensibilità.
Dopo la laurea ho scelto Torino. Una città elegante, internazionale. Lì ho lavorato progettando residenze private di lusso. Appartamenti in palazzi storici, interni pensati al millimetro, equilibrio tra estetica e funzionalità.
II richiamo della storia è stato più forte.
A Firenze ho incontrato il restauro privato di antiche ville e dimore. Ho imparato a muovermi tra soffitti affrescati, pavimenti in cotto, giardini nascosti. A salvare ciò che ha valore, a trasformare con rispetto ciò che deve cambiare.
Oggi, in A Quiet Home, porto tutto questo con me.
Per me una casa non è un progetto tecnico: è un racconto. Inizia ascoltando chi la vivrà, cresce nei dettagli invisibili, si compie quando ogni spazio parla la lingua di chi lo abita.
«Progettare una casa significa progettare una vita. Ogni decisione è una promessa».
Antonio D'Agostino
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